Frenesia da Bioplastica

Frenesia da bioplastica

Fino ad alcuni anni fa la Plastica era uno dei pochi materiali che riassumeva in sé tutte le caratteristiche necessarie a soddisfare le più disparate richieste di packaging.
Oggi sono arrivati i primi problemi legati soprattutto allo smaltimento.

È per questo motivo che si sono iniziati a studiare dei materiali più sostenibili e nel nostro caso parliamo di BIOPLASTICHE.

 

SONO TRASCORSI PIÙ DI 55 ANNI DA QUANDO GIULIO NATTA VINCE IL PREMIO NOBEL PER LE SUE RICERCHE SUI POLIMERI.
CON QUESTE SCOPERTA SI È ENTRATI NELL’ERA DELLA PLASTICA.

COS’E’ LA BIOPLASTICA

Secondo quanto definito sul sito della European Bioplastics, con il termine BIOPLASTICHE si intende un materiale interamente o parzialmente ricavato da biomassa vegetale, quindi è di origine biologica e non include componenti di origine fossile (carbone o petrolio).

Le biomasse utilizzate per le bioplastiche sono solitamente mais, canna da zucchero o cellulosa

Attenzione a non confondere bioplastica con biodegradabile

PRINCIPALI PROTAGONISTI

I consumi da BIOPLASTICA nel mondo stanno crescendo. I principali attori dietro a questo sviluppo sono:

Attori della bioplastica

PACKAGING e BIOPLASTICA

Nel packaging la bioplastica sta prendendo piede soprattutto in quei prodotti monouso come piatti, bicchieri, ecc

Per quanto riguarda gli imballaggi flessibili, a parte gli shopper che seguono già delle norme specifiche, non ci sono leggi che impongono il loro utilizzo sta al consumatore decidere se acquistarle valutando attentamente il loro impiego perché, a differenza della plastica, la bioplastica ha delle forti limitazioni.

Sono presenti bioplastiche certificate come idonee al contatto con alimenti.

PRO e CONTRO DELLA BIOPLASTICA

Ad oggi è pura illusione pensare di sostituire in toto la plastica negli imballaggi.

Gran parte della plastica (polietilene, polipropilene, ..) utilizzata per il confezionamento ha proprietà fisiche, chimiche specifiche per proteggere/conservare il prodotto che ad oggi la bioplastica non riesce a soddisfare pienamente rischiando di compromettere il prodotto.

E pur vero che per molti altri prodotti il confezionamento con la bioplastica può essere una valida alternativa e sono sempre maggiori le aziende che si stanno spostando in questa direzione consapevoli dell’importanza della sostenibilità dell’ambiente

PRO:

  • Impatto ambientale inferiore rispetto alla plastica tradizionale;
  • Maggiore facilità nel riciclo delle bioplastiche;

CONTRO:

  • Caratteristiche tecniche che conferiscono una versatilità minore rispetto al polietilene.
    Non soddisfa tutti i requisiti per proteggere/conservare i prodotti. Proprietà fisiche e chimiche da valutare a seconda del suo utilizzo
  • Costi di produzione elevati;
  • Sottrazione di terreno destinato alle colture per il consumo alimentare;
  • Difficoltà a riconvertire gli impianti per la lavorazione del polietilene in impianti utili per la lavorazione delle bioplastiche;
  • Totale biodegradabilità garantita solo in un sito di compostaggio;
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